Formare cristiani adulti. Introduzione

4. I passaggi del testo

Come detto il testo vuole accompagnare lo sviluppo della competenza (interiore e operativa) del parroco e della comunità, al fine di sviluppare nelle parrocchie una struttura stabile, non occasionale, di formazione degli adulti in vista dell’esercizio comunitario della fede cristiana e dello svolgimento della missione della parrocchia in un territorio o contesto culturale. Rispetto a tempi recenti i sacerdoti si sentono coinvolti e desiderosi di dare il loro contributo ma il loro mondo interiore è incerto, le sirene per soluzioni calate da fuori sono continue, le loro competenze sono inadeguate, la progettazione incerta. La prima parte del testo è dedicata alla comprensione del compito missionario che definisce oggi in modo adeguato la CA. I primi due capitoli (Riconoscere e Decidersi) sono dedicati a comprendere la situazione. Essa è riassumibile in questo modo. Da una parte c’è una indubbia domanda di formazione religiosa che nasce sia dai rinnovati sforzi missionari delle comunità cristiane che dalla ambigua rinascita religiosa. Una domanda che si manifesta in molti modi ma che sembra non trovare accoglienza nelle parrocchie. La parrocchia non sembra attrezzata a dare concretezza a tale compito. È desiderosa di poterlo fare, ma sembra bloccata. Il suo è un blocco formativo. Viviamo quindi nella strana situazione per cui contemporaneamente abbiamo un grande sviluppo di formazione presso i movimenti e un progressivo svuotamento “adulto” delle parrocchie. Comprendere tale situazione è il compito del primo capitolo: Riconoscere. Più attentamente si potrebbe dire che è bloccato il suo leader, il moderatore della cura pastorale: il parroco. Dare risposta alle motivazioni di questa difficoltà del clero parrocchiale implica diverse analisi. Esse vanno dalla storia dei modelli di prete, fino alla ambiguità della domanda istituzionale e dei modelli formativi. Il parroco sembra “non attrezzato” per questo compito. Credo si debba parlare di un suo doppio bisogno formativo. In Decidersi verrà affrontato il primo bisogno: far evolvere la chiamata missionaria adulta dentro la struttura motivazionale della persona. Si offrono indicazioni per un percorso di autoformazione teso ad individuare il nodo che blocca il desiderio come si manifesta nel proprio mondo interiore, a riconoscerlo, narrarlo a se stesso e scioglierlo. Seguono altri due capitoli (Informarsi e Orientarsi) dedicati a sostenere il secondo elemento di autoformazione: possedere un quadro di riferimento. Senza di esso il movimento non inizia. La ricerca viene condotta a due livelli. Una parte è dedicata a comprendere la pluralità delle proposte di CA in modo che i parroci e gli animatori possano avere una prima consapevolezza di quello che si sta proponendo. Si descrivono cinque idealità o finalità presenti nei progetti e gli elementi essenziali di alcune realizzazioni di CA proprie di rinnovamenti parrocchiali. Si affronta anche lo “spinoso” tema del rapporto tra parrocchia e movimenti. Una parte è dedicata ad individuare la mappa delle finalità che la Chiesa indica per la CA. Più esattamente il capitolo (Informarsi) vuole offrire una griglia per la analisi e valutazione di progetti formativi con adulti. Una griglia che permetta ai presbiteri di cominciare a delineare il sogno, a disegnare il progetto. Una griglia che definisce le domande basiche a cui rispondere. Con Orientarsi si vogliono proporre le scelte teologico-pastorali che qualificano in modo adeguato l’aggettivo – troppo abusato, incerto, e non riflettuto – missionario. La CA viene richiesta per portare a compimento l’ideale di riforma missionaria della comunità parrocchiale: il suo ideale comunitario ed evangelico. Occorre avere una idea di missione adeguata, come oggi viene ricostruita dalla riflessione missiologica e definita nei documenti Evangelii Nuntiandi e Redemptoris Missio (in attesa di un documento sulla Nuova Evangelizzazione). Una idea che faccia eco alla missione di Gesù e non sia solo un aggiustamento delle progressive inculturazioni e riforme della Chiesa. Da questo approfondimento scaturiscono due importanti chiarimenti di contenuto necessari per la CA: la definizione di comunità missionaria e dei passaggi necessari per la trasformazione della parrocchia; e la ri-definizione dei “manifesti” della fede. Ambedue le “riscritture” della tradizione sono necessarie per realizzare l’obiettivo: catechesi per la maturità di fede degli aduli e delle comunità. Una seconda parte del testo è dedicata al percorso di abilitazione della pratica formativa in stile di relazione e accompagnamento. Prepararsi (il capitolo 5) è dedicato allo sviluppo delle competenze formative del parroco e della comunità dei formatori. “Essere competenti” è frutto del desiderio missionario e consiste nella capacità di saper fare e saper saper fare! Si tratta sempre, quindi, di sviluppare un duplice livello: quello abilitativo-pratico e quello riflessivo. Nel capitolo vengono delineate le competenze ritenute, per esperienza e per analisi, importanti per il formatore di Adulti e che si riferiscono al processo comunicativo, alla narrazione della fede, al processo di crescita e al modello formativo. Quattro gruppi di competenze che permettono al parroco e comunità di formatori di svolgere il compito in modo più sicuro e corretto. Segue un capitolo (Progettare) dedicato a disegnare le linee guida di un cammino da proporre e realizzare insieme, in stile di condivisione e accompagnamento. Anche questa è una competenza che spesso non è sufficientemente sviluppata nei presbiteri. La loro formazione, infatti, è stata centrata sul modello universitario di apprendimento dove prevale l’acquisizione di informazioni e non di sviluppo di pratiche di vita. Inoltre il loro ruolo è stato a volte presentato con i termini di celebrare e predicare. Si metterà quindi l’accento sulla dimensione adulta della formazione, sulla descrizione dei luoghi ideali del cammino e la elaborazione di due percorsi interagenti e convergenti. Il primo individua i passaggi necessari per trasformare la parrocchia in comunità adulta cioè missionaria. Il secondo è dedicato ad elaborare i cammini ideali necessari alla progressiva maturità della fede. La progettazione viene completata dal capitolo dedicato al Riconvertire l’esistente. Si descrivono alcune scelte innovative per una pastorale con adulti. Alcune sono rivisitazione di pratiche già esistenti; altre propongono nuove modalità e possibilità per dare avvio ad un processo di formazione con adulti. Ogni capitolo termina con un invito alla auto-formazione. Sono brevi interrogativi che possono aiutare il lettore a interiorizzare le informazioni apprese. In modo particolare si suggerisce di far emergere le risonanze emotive che ogni tema sviluppa. Inoltre si consiglia di collegare i contenuti appresi con la propria esperienza vissuta e con le proposte inter-parrocchiali e diocesane per coglierne la continuità e la discontinuità. Sarebbe necessario anche un capitolo finale (Approfondire) dedicato a dare ragione delle convinzioni di teoria della formazione cristiana degli adulti disseminate lungo il percorso di lettura. Si potrebbe dire una teoria o catechetica degli adulti. Questa ricostruzione della evoluzione della coscienza ecclesiale italiana è utile per dare modo di fondare criticamente alcuni giudizi espressi qua e là. Per non appesantire il presente testo viene messa a disposizione sul sito www.lucianomeddi.eu . Anche per la bibliografia di approfondimento si avrebbe bisogno di un largo spazio. Nel testo indico solo alcuni riferimenti essenziali, rimandando al sito una più ampia documentazione. Conclude il libro un Invito Finale teso a costruire una rete di scambio di esperienze pastorali e di continuo aggiornamento sul tema. Come si vede il libro è dedicato ai presbiteri. In modo particolare è a loro dedicato il capitolo decidersi. Tuttavia non è difficile vedere dietro questi primi destinatari, la possibilità di utilizzi più vasti. Infatti è un testo di definizione e organizzazione della catechesi degli adulti nella comunità cristiana. L’innovazione principale è racchiusa nella scelta di introdurre i temi delle competenze e delle progettualità possibili. Questo permette di essere utilizzato anche nei gruppi di formazione degli animatori laici parrocchiali che desiderano aiutare le proprie comunità a svilupparne la responsabilità missionaria. Sarà quindi utile come testo di riferimento per percorsi di formazione dei catechisti degli adulti.

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Nel testo si incontreranno continuamente alcune sigle. CA significa catechesi degli adulti (nel significato prima espresso di catechesi formativa); CP indica il Consiglio Pastorale; NE è la sigla che designa la complessa azione di Nuova Evangelizzazione; PA viene usata per indicare il Primo Annuncio: IC indica la Iniziazione Cristiana e ICR la iniziazione dei ragazzi.

1 commento su “Formare cristiani adulti. Introduzione”

  1. Tema attuale quanto mai. Bene rivolgersi ai parroci( preti in situazione pastorale reale) . Proposta analitica( fin troppo?) Se fosse possibile esaminare criticamente/positivamente modelli concreti, Cesare

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