Lo Spirito soggetto della missione

“Lo Spirito Santo protagonista della Missione nei documenti della Chiesa”
Sintesi dell’intervento di don Luciano MEDDI al 63° CONVEGNO MISSIONARIO NAZIONALE SEMINARISTI. Firenze 3 Maggio 2019

Scopo di questo intervento è di mettere in evidenza una delle evoluzioni nella teoria e pratica della missione conseguenti la evoluzione dei testi dei documenti del Concilio Vaticano II. La definizione di missione come azione di Dio (il “rimpatrio trinitario”) ha portato alla riconsiderazione dei due soggetti missionari più importanti: la missione di Gesù di Nazareth e la missione dello Spirito Santo. La Chiesa scopre di essere a servizio di queste due missioni ma ancora non comprendiamo tutte le conseguenze. Questo tema ha come cuore indagare il modello di missione che ne deriva attraverso una rilettura dei testi fondamentali, sia del Concilio che dei progressivi post-concili (receptio) attraverso cui i testi vengono sempre più compresi.

Lo scopo della missione dello Spirito è sempre la attivazione del mistero pasquale come, ad. es., dice GS 22 «E ciò vale non solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia». Ma svincolata sia dal tempo che dallo spazio. La precedenza missionaria dello Spirito, infatti, si comprende nel dinamismo rivelativo di DV 2 (lo Spirito è il principio di illuminazione del mistero pasquale) e come principio di adesione interiore al Vangelo (DV 5, la obbedienza della fede è virtù teologica). La missione nello Spirito consiste nell’esaltare questi dinamismi in una duplice strada: la comprensione delle presenze di Dio e dei dinamismi salvifici presenti nella creazione (cf. GS 11 e NA 2).

Come afferma Dominus Jesus (2000), che forse è stato interpretato solo nella prospettiva oppositiva – la visione della missione senza Cristo, quello che si deve impedire è la separazione tra Cristo e lo Spirito. Lo Spirito è sempre, quindi, mediatore della missione del Figlio. L’innovazione conciliare riguarda la comprensione di questa attività missionaria. La redenzione più che essere un evento è un principio dinamico, è il desiderio di Dio. Inoltre più che essere una azione esterna alla persona è un dinamismo interiore. L’universalità della redenzione è possibile per l’azione dello Spirito, avviene nella missione dello Spirito e si realizza secondo i dinamismi spirituali.

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