interventi di don Luciano MEDDI al corso di formazione La catechesi e l’evangelizzazione. Caratteristiche, percorsi, prospettive, organizzato dall’ Istituto di scienze pastorali della Sezione San Tommaso della PFTIM in collaborazione con l’UCD di Napoli
Come testimoniano i documenti alla catechesi è stato richiesto di sostenere la receptio del Vaticano II e a volte anche di interpretarlo con sapienza. Ci sembra ingiusta, quindi l’accusa rivolta alla catechesi da alcuni interventi ascoltati nel Sinodo 2012 secondo i quali lo tsunami di scristianizzazione in cui si trova la missione sia dovuto alla «catechesi veramente scarsa o incompleta» dei decenni precedenti.
Dobbiamo però evidenziare anche i limiti di alcuni modelli di catechesi che derivano dall’attuale organizzazione guidata dal Direttorio Generale per la Catechesi (= Dcg 1997) che ha chiesto alla catechesi di sostenere soprattutto il primo annuncio
La catechesi ha un suo compito specifico – si dice – la educazione (permanente) della fede; tuttavia in tutta la chiesa essa si fa carico di realizzare il compito di primo annuncio sempre necessario sia nella missio ad gentes sia per la vita cristiana; si fa inoltre carico di organizzare i percorsi formativi propri della iniziazione cristiana. Questa impostazione genericamente chiamata catecumenale porta con sé molti vantaggi ma può essere anche causa di un impoverimento delle comunità cristiane. In modo particolare perché vuol caricare sulla catechesi tutto il compito di evangelizzazione che spetta ad altre ministerialità ecclesiali.