Grandi Parole: Chiesa italiana

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1. Destinatari. Sono soprattutto i partecipanti ai percorsi mistagogici, per la profezia nelle Comunità e operatori pastorali.

2. Dimensione biblica. Appartiene alla esperienza biblica il rapporto tra la assemblea del popolo di Dio, Chiesa, e una specifica missione. Israele aveva il compito di manifestare al mondo la sapienza che deriva dalla osservanza della legge ricevuta sul monte Sinai. Spesso i testi dell’antico testamento ricordano l’invito dei profeti a ritornare all’antico patto e riformare la vita della Chiesa. Allo stesso modo il nuovo testamento ci ricorda i momenti in cui le diverse comunità progettavano la fedeltà alla missione. Gesù invia i discepoli ad annunziare il Regno senza utilizzare nessuna delle forme di potere. Paolo, nelle lettere alle Chiese da lui fondate ricorda le grandi direttrici pastorali; allo stesso modo i testi inviati al vescovo Timoteo. Nello stesso libro dell’Apocalisse troviamo l’invito rivolto alle Chiese perché si convertano e rivedano la loro missione (Ap. 1-3).

3. La tradizione della Chiesa. Ricordiamo l’importanza dei grandi concili della Chiesa. Accanto alle progressive definizioni della dottrina troviamo sempre indicazioni che sono mirate alla riforma delle diverse Chiese. Alcuni grandi concili e hanno contribuito a disegnare l’agire pastorale della Chiesa in modo particolar. Notevole ruolo ebbe il concilio di Trento che disegnò l’agire pastorale attorno alla celebrazione dei sacramenti e a molte forme di pietà popolare. Ai nostri giorni il concilio Vaticano II ha offerto valide indicazioni per riformare la vita ecclesiale e la sua missione. Il tempo del post-concilio è precisamente il tempo della attuazione di quelle scelte.

Anche la Chiesa italiana in questi anni ha individuato forme di attuazione dell’esperienza conciliare; essa si è radunata in forma generale in quattro grandi convegni. I vescovi in forma collegiale hanno prodotto per ogni decennio documenti per orientare la pastorale delle comunità. Allo stesso modo ogni vescovo nella propria chiesa ha elaborato indicazioni particolari.

In forma semplificata si può dire che le Chiese che sono in Italia sono impegnate a realizzare l’applicazione del Concilio secondo scelte precise segnate da grandi convegni nazionali: il primato della evangelizzazione, il principio comunità come immagine da realizzare, la carità come contenuto della testimonianza, l’annuncio della speranza che viene dal Cristo risorto come proposto per l’uomo contemporaneo.

Queste le quattro grandi direttrici che non si oppongono ma al contrario concretizzano le indicazioni di rinnovamento che sono venute dai Pontefici del post concilio e che si possono riassumere nella scelta missionaria per una nuova evangelizzazione, attraverso una rinnovata qualità della vita delle comunità.

4. Attenzioni pastorali. La frammentata formazione degli operatori pastorali, la difficoltà ad avere una visione di sintesi del cammino postconciliare in Italia, portano frequentemente gli operatori pastorali a non avere una consapevolezza delle grandi finalità cui inserire la pastorale degli adulti.

Tratto da

Barghiglioni E. e M.-Meddi L., Adulti nella comunità cristiana. Guida alla preparazione di itinerari per l’evangelizzazione, la crescita nella fede e la mistagogia della vita cristiana, Paoline, Milano 2008

© lucianomeddi.eu

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