“L’ultima sezione del credo ci parla del mondo futuro, della vita che non avrà fine. Non è solo una vita che non avrà termine ma la partecipazione alla vita stessa di Dio eterno a cui, nella sua infinita bontà e senza merito da parte nostra, egli ha deciso di chiamare e destinare gli uomini”[1].
La citazione compendia la complessità a cui deve far fronte la teologia contemporanea per ispirare una pratica pastorale adeguata: se il tema “Vita Eterna” (=VE) riguarda l’esito della vita umana, il tema della vita dopo la morte, o indica il dono definitivo che riceve il credente e che ne costituisce la vocazione. Nella teologia e nella pastorale le due dimensioni si intersecano continuamente per cui è inevitabile che approfondire il tema della VE comporti inserirlo nella questione più vasta della dottrina sulla fine dell’uomo e del cosmo cioè della escatologia[2].
Il titolo esprime bene il senso e la direzione di questo intervento. Ma anche i suoi problemi di fondo che occorre premettere. Il punto interrogativo sottolinea la constatazione che tale tema della fede, l’ultimo articolo del credo, non è percepito come importante dalla comunità dei battezzati.
La teologia pastorale è invitata a interrogarsi sulle strategie che si devono mettere in campo per favorirne la comunicazione ma soprattutto la sua interiorizzazione e rielaborazione in termini di vita cristiana. Questo suo compito è reso complesso da una serie di interrogativi. Si tratta di dare valore e riconoscere il contesto socio-culturale e approfondire nuove interpretazioni oppure di migliorare la comunicazione? Infatti ci sono riflessioni in atto nella stessa teologia dogmatica. Il ripensamento pastorale dipende dalla risposta alla domanda se l’attuale situazione culturale debba essere pensata come totalmente negativa per cui la pastorale abbia necessità di rinforzare l’espressione tradizionale. Oppure se non debba riconsiderare la sua presentazione della fede, ascoltando le difficoltà e accogliendo nuove prospettive interpretative. L’impasse della pastorale è quindi in parte anche l’impasse della teologia tout court.
D’altra parte l’azione la pastorale sembra del tutto estranea a tale dibattito per cui, come verrà detto, non sappiamo esattamente se la crisi dipenda dalla assunzione di nuovi schemi interpretativi o esattamente dal suo contrario: la non accoglienza degli stessi.
“Saggio di teologia pastorale” avverte che la riflessione si colloca sulla linea della decisione pratica nella comunità. Proprio per questo si interesserà prevalentemente di alcune questioni: dove e come interpretare il problema pastorale (1); in che misura la situazione è collegata con le pratiche pastorali della chiesa della tarda modernità e post-modernità (2); come individuare con l’aiuto della riflessione teologica una criteriologia adeguata (3); offrire piste e spunti per una nuova simbolica adatta sia per la predicazione missionaria che la vita ecclesiale (4).
[1] Ladaria L.F., Vie eternelle, in Mathon G.-Baudry G.-M. (edd.), Catholicisme, v. XV, Paris, Letouzey et Ané, 2000, 1040-1049 ; qui 1040.
[2] Il rinnovamento post-conciliare del tema è facilmente ricostruibile in alcune rassegne e presentazioni: Bonifazi D., Teologia della speranza e del futuro, in Marranzini A. (a cura di) , Correnti teologiche post/conciliari, Roma, Città Nuova, 1974, 99-138; Pozo C., In preparazione della parusia, ivi, 389-412; i tre interventi sulla teologia cattolica, protestante e orientale di G. Colzani (81-120), S. Rostagno (121-160) e A. Joos (161245) in Associazione Teologica Italiana-Canobbio G.-Fini M. (a cura di), L’escatologia contemporanea. Problemi e prospettive, Padova, Emp, 1995; Colzani G., Escatologia e teologia della storia, in Canobbio G.-Coda P. (edd.), La teologia del XX secolo. Un bilancio 2. Prospettive sistematiche, Roma, Città Nuova, 2003, 483-559; La Vita eterna, in CredereOggi, 2009, 172,5.
Meddi L., Vita eterna? Un tema da ripensare nella vita della comunità cristiana. Prospettive pastorali, in © Dotolo C.-Giorgio G. (a cura di), Credo la risurrezione della carne, la vita eterna, Edb, Bologna 2013, 299-335.
Il testo riprende l’intervento al XIV Simposio SIRT “Credo… la risurrezione della carne. La vita eterna”. Gerusalemme 9 gennaio 2010, Gerusalemme 2010, 9 gennaio.