Quale catechesi per il futuro del cristianesimo? I

Quale catechesi per il futuro del cristianesimo? In dialogo con il Direttorio per la catechesi, in Équipe Europea di Catechesi-G. Biancardi-S. Currò, Fede e catechesi in Europa: possibili sentieri. Atti del Congresso dell’Équipe Europea di Catechesi. Bruxelles, 1-6 giugno 2022, Elledici Torino 2024, 83-109

 

Scopo di questa riflessione è offrire un contributo al chiarimento della figura di catechesi necessaria per il futuro del cristianesimo. Tutta la catechesi del XX secolo è stato un continuo rinnovamento per superare la sua sterilità; in questo cammino ha maturato alcuni punti di non ritorno e tuttavia ha bisogno di ulteriori chiarimenti. Non è più sufficiente, infatti, il modello di missione evangelizzatrice o kerygmatica, prospettiva che lascia intendere che il problema sia quello di ripetere l’annuncio della fede e che ha prodotto proposte catechistiche centrate sul compito comunicativo.

Ritengo che questa prospettiva si debba integrare con la comprensione del ruolo missionario dello Spirito e sul ruolo antropologico dello spirito umano in modo da sviluppare una catechesi attenta ai dinamismi necessari per la risposta di fede. Ritengo che questa impostazione sia già presente nelle riflessioni precedenti e seguenti la celebrazione del Vaticano II, ma anche che essa non sia stata recepita dalla catechesi come sua via principale. Seguendo la prospettiva pneumatica  si avrebbe il vantaggio di considerare l’evangelizzazione come scoperta della presenza o autocomunicazione divina nel cuore di ogni persona; e allo stesso modo, la formazione dei cristiani come sostegno all’agire dello Spirito nel cuore di ogni individuo[1].

Il recente Direttorio per la Catechesi[2] nella organizzazione dell’agire catechistico pensa ancora che il compito (la competenza!) principale di questa attività ecclesiale sia il servizio alla evangelizzazione e non l’accompagnamento della risposta di fede. Per questo segue l’obiettivo di qualificare ulteriormente i soggetti dell’annuncio e la mediazione digitale. Ma presenta anche una prospettiva che sembra aver meglio recepito l’interpretazione missionaria del Vaticano II.

Cercherò quindi di delineare una comprensione adeguata della crisi missionaria in Europa (I); collocandola nella evoluzione delle diverse figure o proposte di catechesi nel XX secolo (II); per approfondire il valore della domanda religiosa contemporanea come domanda di spiritualità (III); per dialogare con la figura di evangelizzazione e catechesi del Direttorio 2020 (IV) ed infine proporre un ripensamento pneumatico del processo di evangelizzazione di cui la catechesi è la agenzia  principale (V).

[1] DC ha sottolineato come l’azione di far risuonare si riferisca al cuore (identità profonda) della persona

[2] Per indicare i diversi Direttori userò le sigle usuali: DCG = Sacra Congregazione per il Clero, Direttorio Catechistico Generale, 11 aprile 1971; DGC = Congregazione per il Clero, Direttorio Generale per la Catechesi, Città del Vaticano 15 agosto 1997; DC = Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, Direttorio per la Catechesi, 23 giugno 2020. Per la comprensione di quest’ultimo si veda con profitto R. Fisichella, Guida alla Lettura, in Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, Direttorio per la Catechesi, San Paolo, Cinisello Balsamo 2020, 5-38.

 

Indice

Introduzione
1. Il futuro del cristianesimo. Le parole e le figure della crisi
2. Una storia di rinnovamenti incompiuti
3. Il risveglio religioso, risorsa per la comunicazione cristiana
1. La debole interpretazione del contesto culturale operata dai direttori
2. Un secolo guidato dal “risveglio religioso”

4. Quale interpretazione del Direttorio preferire per una (futura) catechesi missionaria?
1. Il DC 2020: valore e limiti di una sintesi
2. Il riconoscimento (incompiuto) del primato della fides qua
3. La significativa linea spirituale e missionaria (DC 3-4)
4. I vantaggi della prospettiva mistica

5. Catechesi myst-agogica come servizio all’agire dello Spirito
1. «Il cristiano del futuro sarà un mistico o non sarà»
2. Il carattere iniziatico-mistagogico della catechesi futura
3. La comunicazione della fede
4. La edificazione della personalità cristiana
5. Abilitare la formazione cristiana
6. La costruzione dell’itinerario come compito progettuale della catechetica.
Conclusione

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