Parroci al centro
E’ un progetto che richiede intenzionalità, riflessione, circolarità, sperimentazione. Richiede il funzionamento vero dei Consigli Parrocchiali e un corretto ruolo dei centri diocesani a sostegno di essi. In questo senso la pastorale deve convertirsi agli adulti. Normalmente i parroci si rifugiano nelle indicazioni diocesane che rischiano di tornare ad essere impositive, gerarchiche, in nome di un errato modo di pensare il servizio episcopale e di una cattiva idea teologica e giuridica di parrocchia, vera e ultima espressione di chiesa (Ch.L 26). Oppure si lasciano tentare dai “pacchetti preconfezionati” dove il loro ruolo viene relegato al compito della salvaguardia della ortodossia; nel caso peggiore “subappaltano” la CA a qualche movimento. Ma così perdono il loro specifico di mediatori e rappresentanti del compito episcopale. Soprattutto perdono la vita concreta delle comunità e il loro rapporto con la storia. Non rimane loro che la gestione del sacro.
Come sempre “parroci al centro” non significa che tutto debba essere fatto dal parroco. Certamente la sua presenza, il coinvolgimento affettivo ed operativo nella prima fase è determinante. In fondo è lui che più di ogni altro esercita la funzione generativa della fede.
Ma accanto a lui devono presto sorgere altre figure. Un progetto infatti coinvolge tutta la comunità, con nuovi ministeri, con attività collegate tra loro, con tappe ben definite. La scelta dei collaboratori e futuri animatori-catechisti degli adulti è un momento importante.
Il desiderio di una vera CA e di una catechesi adulta si realizza attraverso un progetto pastorale complessivo che terrà occupato il Consiglio Pastorale per diversi anni. Ecco uno schema di un percorso ideale.
Fasi |
Compiti principali |
Tempi e strumenti |
Prima fase |
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Almeno 4 anni.Occorre un tempo per motivare le persone e fare un cammino di rilettura della propria esperienza di fede.Il parroco condivide e cammina insieme |
Seconda fase | Preparare animatori,
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Almeno 2 anni.A partire dalla esperienza di vita di comunità del primo gruppo. A chi viene riconosciuto il carisma dell’accompagnamento di adulti si chiede di fare un percorso per animatori gestito e/o seguito dal parroco
In alcuni casi è già possibile attivare gruppi con coloro che hanno ascoltato la predicazione domenicale e che sono disponibili ad un percorso di rifondazione della propria esperienza di fede. Questi percorsi hanno bisogno di almeno 3 anni di cammino. |
Terza fase |
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Ogni stagione pastorale propone agli adulti che chiedono i sacramenti di partecipare ai gruppi di rievangelizzazione che hanno bisogno di almeno 2 o 3 anni di partecipazione |
Quarta fase |
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Distesa nel tempo.A partire dal primo gruppo comunitario si dà inizio alla costruzione della comunità cristiana anche nella forma di assemblea nella quale progressivamente parteciperanno tutti coloro che progressivamente sono stati rievangelizzati e hanno compiuto il cammino di crescita nella fede |
Tratto da
Barghiglioni E. e M.-Meddi L., Adulti nella comunità cristiana. Guida alla preparazione di itinerari per l’evangelizzazione, la crescita nella fede e la mistagogia della vita cristiana, Paoline, Milano 2008
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