Intervento di Luciano Meddi
al Convegno Internazionale
“Il Cammino della Missione Convegno Internazionale a cinquant’anni dalla promulgazione del Decreto conciliare Ad Gentes”. Roma, Pontificia Università Urbania, 21 aprile 2015.
Nell’incontro con i progetti e le pratiche di PM che ho potuto conoscere, trovo due preoccupazioni ricorrenti. La prima è certamente il bisogno di saper rispondere alle diverse forme del Mysterium Doloris [Metz J.B. 2003] che condiziona la vita delle persone e dei popoli. È una preoccupazione che nel missionario non trova più risposta nella classica prospettiva escatologica che coincideva con le interpretazioni amartiologiche dell’annuncio e con pratiche pastorali di separazione dal processo vitale; ma che esige una comprensione storica e trasformativa dell’annuncio stesso.
La seconda preoccupazione è quella di favorire il più possibile nei battezzati la “cultura del Vangelo”: cioè una visione cristiana della realtà e la partecipazione alle pratiche di vita evangelica nella comunità. Questo desiderio missionario deve fare i conti con altre tradizioni salvifiche che non sono facilmente ignorabili. Nasce quindi l’esigenza di una inculturazione non solo della dottrina quanto dei percorsi salvifici; e questa è una azione fatta di incontro e reciproca accoglienza.