Cristiani per scelta. Indicazioni pratiche

Cristiani per scelta. Indicazioni pratiche. Intervento al convegno interdiocesano. Napoli sabato 18 febbraio 2017.

Il documento di cui vogliamo approfondire le possibilità e le condizioni della sua realizzazione o implementazione nella pastorale ordinaria è Cristiani per scelta[1]. Esso è frutto di una ampia riflessione e approfondimento dell’episcopato campano che lo ha approvato all’unanimità e dei diversi soggetti ecclesiali responsabili della pastorale di nuova evangelizzazione: il primo annuncio, l’iniziazione e la formazione cristiana (catechesi). Si colloca nella riflessione pastorale contemporanea che desidera «avanzare nel cammino di conversione pastorale e missionaria delle nostre comunità, che Papa Francesco propone a tutta la Chiesa nella Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium (nn. 25-33)» (Presentazione, 7).

In questo contesto il documento presenta alcune linee orientative al medesimo tempo di teologia e di progettazione pastorale che le chiese locali dovranno ben approfondire per ripensare i singoli interventi dentro una visione decisamente missionaria.

In vista della attuazione e implementazione della ricchezza del documento nelle pratiche pastorali sarà utile sottolineare tre scelte che il documento ha fatto. Esse si si collegano alla prospettiva antropologica che la chiesa ormai definisce via missionaria. L’uomo è infatti la via della chiesa[1]; l’uomo fenomenico[2].

Iniziare più che iniziazione. tra i diversi compiti e finalità della ICR[3] il documento sottolinea quello di realizzare una vera iniziazione alla vita cristiana. Questa finalità va intesa come apprendistato e quindi attività di esercizi di vita cristiana. Questo comporta una riformulazione degli itinerari e delle metodologie pedagogiche. La mistagogia (esperienza della vita nuova) diventa il contenuto del cammino e non la speranza successiva. Questa scelta si trova in diversi passaggi:

un progetto educativo. In questo documento i vescovi campani si riferiamo quasi esclusivamen­te all’IC dei fanciulli, dei ragazzi e degli adolescenti. Que­sto permette di chiarire subito il legame esistente tra IC e educazione (CpS 17) come ricorda DGC 178. D’altra parte la «questione educativa» è al centro del­l’attenzione della Chiesa italiana ih questo decennio 2010- 2020.

– una prospettiva olistica o mistagogica: «con l’iniziazione le persone dovrebbero cominciare il loro cammino di adesione alla fede, essere introdotte dentro una comunità, ma bisognerebbe anche cambiarle: iniziare, quindi, dovrebbe innanzitutto trasformare, portare a Cristo, educare alla vita cristiana» (17-18).

– un’autentica logica catecumenale: processo globale attraverso il quale si diventa cristiani «l’Iniziazione Cristiana deve essere considerata co­me una sintesi ricca e significativa Si tratta di aiutare a fare un vero e proprio appren­distato globale della vita cristiana chi inizia a percorrere il cammino dell’IC è chiama­to a una scelta di vita e di fede perché l’iniziazione Cristiana comporta la parteci­pazione alla missione ecclesiale in un territorio; ciò non accade in modo subitaneo, ma graduale, in quanto l’iniziazione Cristiana è un «cammino diffuso nel tempo», secondo le capacità spirituali e psico-sociali di ognuno (cf. EG 171).

il ruolo dei soggetti: si evidenzia l’esigenza di rimarcare la dimensione co­munitaria, sociale, della vita di ognuno, dinanzi ai sempre più invasivi processi di individualizzazione e di virtualizzazione, di cui sono preda soprattutto i «nativi digitali», le giovani generazioni che sono nate e crescono nel tempo dei personal media e dei social network (CpS 19).

[1] l’espressione, spesso contestata, è di Giovanni Paolo II: cf. Redemptor Hominis, 4 marzo 1979, n. 14; e Centesimus annus, 1 maggio 1991, c. VI.

[2] Paolo VI, Allocuzione di Sua Santità Paolo VI, 1965, 7 dicembre; è la celebrazione di chiusura del sinodo conciliare.

[3] ICR cioè iniziazione cristiana dei ragazzi; l’espressione si riferisce alla vasta età che va dal battesimo dei piccoli fino al catecumenato crismale da collocarsi in età che esprima la possibilità di una scelta autentica, anche se parziale e sempre in crescita; come recita il titolo del documento.

[1] Conferenza Episcopale Campana, Cristiani per scelta. Iniziare alla vita buona del Vangelo in Campania, 2016, 10 febbraio.

 

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vedi anche: Iniziazione cristiana disordinata

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