Grandi Parole: Nomi di Dio

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1. Destinatari. È un tema che riguarda principalmente gli itinerari che interessano l’Iniziazione Cristiana e la rievangelizzazione. È importante trattare questo tema abbastanza presto perché spesso la confusione sui nomi (che individuano le caratteristiche) di Dio è il motivo dell’allontanamento o del rifiuto.

2. Dimensione biblica. Come cristiani siamo tributari dell’ebraismo che ci ha preceduto e con il quale condividiamo l’Antica Alleanza espressa da una parte notevole della Bibbia. Dio sul monte Sinai comunica a Mosé il proprio nome, o meglio gli comunica la propria esistenza dicendogli “Io sono colui che è” cioè JAHVE. L’ebraismo insegna che questo nome di Dio, pur esistendo in forma scritta, è troppo sacro per essere pronunciato. Tutte le moderne forme di ebraismo proibiscono il completamento del nome divino, la cui pronuncia era riservata al Sommo Sacerdote, nel Tempio di Gerusalemme. Poiché il Tempio è in rovina, il Nome non è attualmente mai pronunciato durante riti ebraici contemporanei. Invece di pronunciare il Nome durante le preghiere, gli ebrei dicono Adonai, cioè “Signore“.

I libri dell’Antica Alleanza riportano una serie di aggettivi che lo specificano meglio: “è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra e non ve n’è un altro” (Dt. 4,39); “è fedele” (Dt. 7,9); “è santo, è una rocca”(cfr 1Sam. 2,2); “sovrano dell’universo” (Est. 4,17b); “agisce con misericordia” (cfr Sir. 50,22); “Io sono il Signore e non ve n’è alcun altro; fuori di me non c’è dio” (Is. 45,5); “salvatore” (cfr Is. 45,22); “il Dio vivente” (Dan. 14,25); “Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce” (Sal. 46,2); “Il Signore è prode in guerra, si chiama Signore” (Es. 45,3); “Il Signore è il Dio che stronca le guerre” (Gdt. 16,2); “Tu sei giusto o Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo” (Tb. 3,2); “Tu, pastore d’Israele, ascolta” (Sal. 80,2).

I testi della Nuova Alleanza in parte confermano questi nomi di Dio ma sottolineano di più gli attributi di paternità, di misericordia, di Dio della pace:

Egli è unico e non v’è nessun altro al di fuori di Lui” (Mc. 12,32); “Un solo Dio Padre di tutti” (Ef. 4,6); “Grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro”(1Tim. 1,2); “Pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe” (Mt. 9,38); “si sono manifestate la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini” (Tt. 3,4); “il Dio della pace sia con tutti voi” (Rm. 15,32); “Dio non è un Dio di disordine, ma di pace” (1Cor. 14,33), “il Dio della pace sarà con voi!” (Fil. 4,9); “Sei giusto, Tu che sei e che eri, Tu il Santo” (Ap. 16,57); “Così Egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa Alleanza” (Lc. 1,72); “Sia benedetto Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo,nella sua grande misericordia Egli ci ha rigenerati” (1Pt. 1,3); “Di generazione in generazione la sua misericordia su quelli che lo temono” (Lc. 1,50).

3. La tradizione della Chiesa. Nella religione ebraica, Dio è visto come l’Essere Supremo, Creatore, Autore e Causa prima dell’universo, Governatore del mondo e degli uomini, Giudice supremo e Padre, la cui giustizia è temperata dalla misericordia, i cui propositi sono realizzati da agenti prescelti, che possono essere sia individui sia nazioni. Dio comunica la sua volontà attraverso profeti e altri canali stabiliti. I cristiani condividono con gli ebrei queste caratteristiche divine, e con Gesù Cristo sottolineano la bontà, la sollecitudine paterna e la misericordia, ma la novità è l’immagine trinitaria di Dio, che si manifesta come Padre, Figlio e Spirito Santo. Per molto tempo nella Chiesa sono state preponderanti i nomi di Dio come giudice, Signore degli eserciti, creatore e onnipotente. Da qualche tempo si è riscoperta la sua caratteristica di Padre cui con felice spirito profetico è stata aggiunta quella di madre, ma soprattutto il suo essere misericordioso, tanto da essere oggetto di una enciclica papale.

4. Attenzioni Pastorali. Bisogna considerare che avere un concetto di un Dio che sia amabile, paterno e materno, vicino all’uomo ma non tanto da togliere il respiro e la libertà è fondamentale per la vita di fede di ogni persona. È fondamentale per vedere in una giusta dimensione la presenza del male nel mondo. Occorre perciò che coloro che si avvicinano o che si riavvicinano alla fede possano avere un equilibrio che permetta loro di avere fiducia nella provvidenza divina senza cadere nel provvidenzialismo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Tratto da
Barghiglioni E. e M.-Meddi L., Adulti nella comunità cristiana. Guida alla preparazione di itinerari per l’evangelizzazione, la crescita nella fede e la mistagogia della vita cristiana, Paoline, Milano 2008

© lucianomeddi.eu

1 commento su “Grandi Parole: Nomi di Dio”

  1. Sempre molto edificante quello che propone Padre Meddi. Qui si tratta di correggere nelle menti il modo di vedere la figura di Dio; e quanto dobbiamo impegnarsi per questo! È una questione urgente. Per approfondire la riflessione, la domanda che mi viene alla mente è la seguente: Proclamare la figura di un Dio “amabile, paterno e materno” è più semplice in un contesto dove si vivono ancora questi valori; l’uomo imposta la figura paterna o materna che ha conosciuto, secondo i schemi psicologici formati fin dall’infanzia e che spesso sono rimasti tali da adulti. Come funziona allora questo, in un mondo postmoderno, dove spesso la figura umana del padre e della madre vengono sempre più alterate dagli schemi attuali? In altro modo, nell’evangelizzazione, come posso proporre un volto di un Dio Padre (o madre) a persone che hanno sofferto, o soffrono ancora, di un padre (o di una madre) che non ha giocato un ruolo positivo (per non dire il contrario) nella sua vita? La decostruzione dell’immagine tradizionale della famiglia e dell’Uomo che sta succedendo nel mondo odierno con l’impostazione del gender per esempio, non richiede forse pure un altro linguaggio? O anche altre figure di Dio che potrebbero essere chiavi di evangelizzazione con tali persone? Possiamo proporre pure l’immagine del “Dio amico” (Gv 15: 15) o del “Dio come Signore servo” (Gv 13: 13) proposte da Gesù stesso?

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