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Alleanza educativa nei contesti di vita
Intervento al convegno pastorale della diocesi di Conversano-Monopoli

Venerdi 26 ottobre 2012
La chiesa italiana ci invita ad assumere una responsabilità verso gli esiti dei processi di socializzazione ed educazione che sono descritti come
incapaci di dare alle nuove generazioni (=NG) opportunità di vera realizzazione,
di felicità e di aiutarle ad aprirsi al mistero di Dio nella prospettiva della vita cristiana. Ci invita a impegnarci per eliminare il “l’ospite inquietante” (Galimberti, 2007) che blocca le NG: la incapacità di progettare se stessi.
La Alleanza Educativa è motivata dalla natura del processo di apprendimento.
Lo sviluppo umano infatti avviene nella relazione con molte persone e contesti e tutti influiscono in modo significativo. Inoltre risponde alla società contemporanea che è abituata a vivere nella libertà. Ma è anche come attuazione del Vaticano II che considera tutta la comunità, ministeri e i carismi, soggetto corresponsabile della missione ecclesiale. …
[slides]
Educare nella comunità cristiana e co-educarsi come comunità
Riflessione teologico-pastorale fondamentale
Intervento al convegno diocesano di Benevento 18 giugno 2012
La chiesa evangelizza per quello che è. Questa affermazione di Paolo VI ha davvero molti significati. Significa che il soggetto, il contenuto ma anche la via della missione è quello che vive.
Significa che nella chiesa i doni escatologici sono sempre presenti, ma che la decisione e la crescita nel vangelo è legata alla organizzazione e alla qualità della vita comunitaria (Y. Congar). Questo sembra valere soprattutto in riferimento alla formazione dei battezzati.
Per essere crocevia delle istanze educative si dovrà verificare la “qualità” formativa della comunità ovvero a quali condizioni una comunità ecclesiale diventa “educante”.
La riflessione dovrà essere condotta a più livelli. È un tema Sociologico perché si sono trasformate le forme di apprendimento e appartenenze sociali che ormai si coniugano con la questione della democraticità, partecipazione, gestione e controllo sociale della cultura. in buona sostanza è il crisi il rapporto di autorità e le forme di esercizio del potere.
È tema teologico perché è in gioco è la ricomprensione della rivelazione, del tradere e del ruolo del magistero. Infatti la cultura del destinarlo entra nel gioco della interpretazione e non solo della comprensione della fede. Chiede una ricomprensione della mission della chiesa in rapporto ai bisogni culturali di oggi; alle forme che la leadership in ordine alla sua carismaticità, alle decisioni, distribuzione dei compiti, sistemi di controllo.
Ma anche un tema pastorale per la responsabilità che ha la catechesi nella comunità cristiana. La formula iniziazione e formazione in parrocchia è insufficiente perché viene interpretata come “attività che si svolge (=è ospitata) in parrocchia. Si tratta invece di inserire la formazione cristiana dentro esperienze di comunità …
Temi
1. Nuova Evangelizzazione e crisi formativa ecclesiale
2. Pratiche riconosciute. Oltre il modello tridentino
3. Quale comunità genera e fa crescere la fede? Ripensare la missione
4. Comunità che educano: le pratiche e attività formative
5. Comunità scopo della formazione e della pastorale tutta
Per approfondire
Mission et pratique de la formation
MEDDI L., Mission et pratique de la formation. Point acquis et aspects à approfondir, in Derroitte H.-Palmyre D., Les nouveaux catéchistes. Leur formation, leurs compétences, leur mission, Lumen Vitae, Bruxelles 2008, 95-118.
L’articolo è traduzione di MEDDI L., Missione e pratica formativa. Punti fermi e aspetti da approfondire, Redemptoris Missio. Rivista di pastorale e formazione missionaria, 2005, 21,1, 5-31.
1. Appunti per una verifica
2. IL dibattito sulla identità della formazione
2.1. Formazione e questione antropologica
2.2. Persona umana e formazione
2.3. Il contesto socio-culturale
2.4. I soggetti della formazione
2.5. La circolarità del processo formativo
2.6. Questioni e modelli interdisciplinari
3. Azione missionaria e formazione
3.1. L’attenzione formativa nella missione
3.2. Formazione e missione
3.3. I compiti della formazione missionaria
3.4. Il contributo dei documenti successivi
3.5. Una riflessione da completare
3.5.1. Il termine formazione
3.5.2. Tipologia della riflessione
4. Per una fondazione della pratica formativa missionaria
4.1. Lo specifico missionario
4.2. Formazione e/o spiritualità?
4.3. Modellizzazione o inculturazione formativa?
4.4. Dimencioni e/o competenze
4.5. Fondamenti interdisciplinari
5. Scelte per un curricolo missionario “formativo”
MEDDI L., Mission et pratique de la formation. Point acquis et aspects à approfondir, in Derroitte H.-Palmyre D., Les nouveaux catéchistes. Leur formation, leurs compétences, leur mission, Lumen Vitae, Bruxelles 2008, 95-118.
L’articolo è traduzione di MEDDI L., Missione e pratica formativa. Punti fermi e aspetti da approfondire, Redemptoris Missio. Rivista di pastorale e formazione missionaria, 2005, 21,1, 5-31.
1. Appunti per una verifica
2. IL dibattito sulla identità della formazione
2.1. Formazione e questione antropologica
2.2. Persona umana e formazione
2.3. Il contesto socio-culturale
2.4. I soggetti della formazione
2.5. La circolarità del processo formativo
2.6. Questioni e modelli interdisciplinari
3. Azione missionaria e formazione
3.1. L’attenzione formativa nella missione
3.2. Formazione e missione
3.3. I compiti della formazione missionaria
3.4. Il contributo dei documenti successivi
3.5. Una riflessione da completare
3.5.1. Il termine formazione
3.5.2. Tipologia della riflessione
4. Per una fondazione della pratica formativa missionaria
4.1. Lo specifico missionario
4.2. Formazione e/o spiritualità?
4.3. Modellizzazione o inculturazione formativa?
4.4. Dimencioni e/o competenze
4.5. Fondamenti interdisciplinari
5. Scelte per un curricolo missionario “formativo”