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Parrocchia, associazioni e movimenti. A ciascuno il suo
I compiti della Parrocchia, Associazioni, Movimenti: espressioni dell’unica missionarietà della Chiesa in uscita.
Intervento di don Luciano Meddi alla settimana teologica di Firenze “L’Evangelii Gaudium per una “Chiesa in uscita”, mercoledi 13 gennaio 2016
Il Papa annulla la prospettiva del Sinodo sulla NE (2012) che di fatto aveva espropriato la parrocchia della responsabilità missionaria.
Il testo del Papa dopo aver riaffermato il valore della parrocchia per la NE e il suo compito di essere “la Chiesa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie” (Ch.L. n. 26), ne ricorda e ampia la missione. Essa consiste nel formare la missionarietà dei battezzati e lo fa attraverso un processo di innovazione creativa delle sue pratiche ma anche delle sue forme, di cui ne elenca alcune, sempre a partire dal suo ruolo specifico rispetto ad altri soggetti missionari: ascolto della Parola, crescita della vita cristiana, dialogo, annuncio, carità generosa, adorazione e celebrazione.
INDICE: I contesti\ Dentro EG\ Modelli di azione missionaria\ Parrocchia e movimenti\ Parrocchia e movimenti nella chiesa locale
Nuova Evangelizzazione a Roma? Ritorniamo al 1990
A nostro parere è ormai evidente che nella diocesi di Roma va a terminare una stagione pastorale e si debba fare attento discernimento per orientare il futuro.
La stagione che si chiude può essere riassunta nella espressione pastorale missionaria dove il “missionario” veniva inteso come: riconquista, apologia del passato, discredito di ogni espressione della cultura contemporanea, centralizzazione decisionale, marginalizzazione di ogni opinione diversa, ricerca di consensi e appoggi politici.
Torneranno gli adulti in parrocchia?
Mi domandano spesso: ma come mai nei movimenti, nelle associazioni sembra esserci abbondanza di adulti per la catechesi invece nelle parrocchie sembra essere così difficile?Assistiamo ormai da anni a
Il compito iniziatico della comunità oggi
Sempre la chiesa ha fatto fatica a proporre alle nuove generazioni la speranza inaugurata da Gesù e a generare credenti. Troppo spesso si è limitata a reclutare aderenti che si riconoscono nel bisogno religioso. Il nostro tempo non è diverso dagli altri, ma certamente è più complesso. La trasmissione del messaggio, infatti, e la crescita nella adesione e risposta coraggiosa al Vangelo è sempre più nelle mani della libertà di ciascuno.
Quello che nella pastorale tradizionale era un compito semplice, ora è costruito di tanti passaggi uno legato all’altro. Oltre il trasmettere la propria testimonianza e fede, i credenti devono farsi carico di molte azioni perché la decisione per il Vangelo vinca queste proposte culturali. Iniziare e far crescere sono azioni che si collocano dentro altri passaggi. Si tratta di proporre, pubblicizzare, far aderire, spiegare, confrontare, difendere, far sperimentare, sostenere, guarire, accompagnare, sviluppare competenze… Se prima si trattava solo di amministrare il battesimo perché la domanda era assicurata, oggi le comunità devono non solo spiegare il rito o istruire i fedeli, ma soprattutto attirarli e far sperimentare la “vita buona del vangelo” perché possa essere desiderata e scelta.