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Inculturazione: le ambiguità del Direttorio Generale per la Catechesi
L’inculturazione della fede nella nuova “catechesi missionaria” è tematizzata dal professor Meddi, che analizza la proposta dell’in-culturazione contenuta nel Direttorio generale per la catechesi (1997), documento che ha inciso in vario modo sulla riformulazione della catechesi contemporanea keocjp5. La disamina è inquadrata in una ricostruzione seppure parziale dell’evoluzione del pensiero magisteriale e della riflessione teologica in materia. In questo modo, è possibile istituire un confronto con le risorse disponibili all’epoca della redazione del documento, segnalandone al contempo punti di contatto ed elementi di criticità. Nonostante il merito di aver rilevato lo specifico apporto della catechesi all’inculturazione nel suo processo educativo-formativo, incentrato sul processo di integrazione-interiorizzazione del messaggio,
il Direttorio presenta un’evidente criticità. Esso ha inteso l’inculturazione solo come una via della missione, mettendo tra parentesi questioni decisive, quali l’ermeneutica delle fonti, la reciproca fecondazione di fede e cultura.
In tal modo, l’inculturazione rischia di essere fraintesa, perché capita nei termini di un processo di semplice socializzazione della cultura ecclesiale precedente. Ne discende, oggi, la necessità di un superamento di tale impostazione, dando spazio non soltanto alla ricerca di pratiche per veicolare il messaggio cristiano, ma anche a una sua riformulazione.
Luciano Meddi, La inculturazione della fede nella nuova “catechesi missionaria”. Le ambiguità del Direttorio Generale per la Catechesi (1997), in S. Mazzolini, Vangeli e culture. Per nuovi incontri, Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2017, 147-167
1. L’inculturazione come compito missionario e catechetico 148
1.1. La cultura via della missione 149
1.1.1. La innovazione del Vaticano II 150
1.1.2. Evangelizzare il profondo 152
1.2. Le scelte di Giovanni Paolo II 154
2. Catechesi e cultura nel Direttorio del 1997 156
2.1. La inculturazione come finalità della catechesi 157
2.2. La inculturazione come processo catechistico 158
3. La debolezza della nuova catechesi missionaria 161
3.1. Appunti per una valutazione del DGC (1997) 161
3.2. Impoverimento della catechesi missionaria 163
Bibliografia 165
Evangelli Gaudium. Chiavi di lettura della conversione missionaria
La conversione missionaria della pastorale. Contributo per la receptio di Evangelii gaudium
(Urbaniana University Journal, 2015, 68, 2, 79-126).
Sembra che la receptio di EG tardi a venire perchè la “semplificazione” del linguaggio della esortazione disorienta i teologi e i responsabili della pastorale. Non siamo di questo avviso. Compito di questa riflessione è la comprensione delle scelte di fondo che sostengono l’esortazione di Papa Bergoglio. EG si colloca nel faticoso cammino di attuazione del Vaticano II con la scelta di recuperare in modo originale alcuni temi dimenticati.
Raccontare la fede in un contesto di nuova evangelizzazione
Per realizzare la NE si richiedono pratiche legate al processo missionario: la evangelizzazione della cultura e la inculturazione della fede. Più che una sfida, infatti, la cultura è una opportunità o via della NE. La pastorale di NE ha come obiettivo di permettere a ogni generazione di accogliere il Seme della Parola in nuove forme o stili; di abilitare all’esercizio della vita cristiana; di attivare processi di autoformazione e apprendimento; di collegare esperienze di base come modelli per ciascuno.
Itinerari formativi con adulti
Percorso in due tappe:
2. Itinerari formativi con adulti. Portici di Napoli, 9 aprile 2013
Pensare la catechesi con adulti in termini di itinerario è un progetto che richiede intenzionalità, riflessione, circolarità, sperimentazione. Richiede il funzionamento vero dei Consigli Parrocchiali e un corretto ruolo dei centri diocesani a sostegno di essi. In questo senso la pastorale deve convertirsi agli adulti.
Indubbiamente la complessità della situazione degli adulti in Italia in riferimento alla fede si può descrivere in molte maniere. La pluralità, anche recente, di inchieste di natura sociologica lo lasciano trasparire nel fatto che ciascuna offre una “tipologia” di adulti differenti. Ci siamo alla fine ritrovati nella individuazione di cinque percorsi che rappresentano cinque situazioni in cui si possono trovare gli adulti in riferimento alla proposta del Vangelo e che sono facilmente riscontrabili nelle nostre comunità.
Nella logica di un progetto globale di pastorale degli adulti ci sembrano necessari predisporre cinque grandi percorsi. Forse non tutti saranno necessari o realizzabili nelle singole parrocchie. A volte alcuni possono essere organizzati raggruppando le comunità parrocchiali di un territorio (Zona pastorale o Vicariati…) o le stesse Associazioni e Movimenti che sono presenti nel territorio medesimo. […]
Normalmente i parroci si rifugiano nelle indicazioni diocesane che rischiano di tornare ad essere impositive, gerarchiche, in nome di un errato modo di pensare il servizio episcopale e di una cattiva idea teologica e giuridica di parrocchia, vera e ultima espressione di chiesa (Ch.L 26). Oppure si lasciano tentare dai “pacchetti preconfezionati” dove il loro ruolo viene relegato al compito della salvaguardia della ortodossia; nel caso peggiore “subappaltano” la CA a qualche movimento. Ma così perdono il loro specifico di mediatori e rappresentanti del compito episcopale. Soprattutto perdono la vita concreta delle comunità e il loro rapporto con la storia. Non rimane loro che la gestione del sacro.
- Leggi schema
- La formazione degli adulti tra Nuova Evangelizzazione e Pastorale Ordinaria [prima pate della conferenza]
- il tema è ampiamente sviluppato in questo blog in Cammini con adulti