Sintesi del messaggio delle propositiones parte seconda

Sintesi – parte seconda

Il presente testo è una sintesi lineare – il più rispettosa possibile – delle prime due parti del testo. Puoi leggere qui il documento intero

 

3) Risposte pastorali alla situazione attuale, nn. 26-40

La parrocchia continua ad essere la prima presenza della Chiesa lo strumento della vita cristiana perché capace di offrire delle opportunità per il dialogo tra gli uomini, per ascoltare ed annunciare la Parola di Dio, per una catechesi organica, per una formazione alla carità, per preghiera ed adorazione e celebrazioni eucaristiche gioiose. La parrocchia deve rinnovarsi nella linea di una maggiore enfasi sull’evangelizzazione che potrebbe includere missioni parrocchiali, dei programmi di rinnovamento delle parrocchie e dei ritiri parrocchiali. Le prepositiones indicano la presenza e l’azione evangelizzatrice di associazioni, movimenti e di altre realtà ecclesiastiche come utili stimoli per la realizzazione di questa conversione pastorale. Le parrocchie, come le realtà ecclesiali tradizionali e nuove, sono chiamate a rendere visibili la comunione della Chiesa particolare riunita attorno al vescovo. La NE richiede che tutte le parrocchie e le loro piccole comunità dovrebbero essere delle cellule viventi, dei luoghi per promuovere l’incontro personale e comunitario con Cristo, per sperimentare la ricchezza della liturgia, per dare una formazione cristiana iniziale e permanente, e per educare tutti i fedeli in fraternità e carità specialmente verso i poveri (n. 26).

L’educazione è una dimensione costitutiva dell’evangelizzazione. Proclamare Gesù Cristo risorto, è accompagnare tutti gli esseri umani nella loro storia personale, nel loro sviluppo e nella loro vocazione spirituale. L’educazione deve, allo stesso tempo, promuovere tutto quello che è vero, buono e bello che fa parte della persona umana, vale a dire, educare lo spirito e le emozioni ad apprezzare la realtà. I bambini, gli adolescenti e i giovani hanno il diritto di essere evangelizzati ed educati. Per questo le scuole (?) devono assistere le famiglie e offrire una grande opportunità di trasmettere la fede o almeno di farla conoscere. Si invitano le nostre istituzioni ad essere agenti di evangelizzazione e non solo dei prodotti di evangelizzazione; gli insegnanti ad abbracciare la leadership; a facilitare la corresponsabilità dei laici. (n. 27)

Non si può parlare di nuova evangelizzazione se la catechesi degli adulti è inesistente, frammentata, debole o trascurata. Le tappe e i livelli del catecumenato della Chiesa mostrano come, sul piano biblico, catechetico, spirituale e liturgico, la storia di una persona e il suo cammino di fede possono essere intesi come una vocazione attraverso la sua relazione con Dio (cfr. Evangelii nuntiandi, 18; Instrumentum laboris, 92). Il carattere pubblico della decisione di fede ha un impatto positivo su tutti i fedeli. (n.28)

Una buona catechesi è essenziale per la nuova evangelizzazione. Tutti i catechisti, che sono allo stesso tempo evangelizzatori, devono essere ben preparati. La testimonianza personale della fede è di per sé una forma potente di catechesi. Il Catechismo della Chiesa Cattolica e il suo Compendio sono, anzitutto, una risorsa per l’insegnamento della fede le Conferenze episcopali hanno la possibilità di chiedere alla Santa Sede l’istituzione del ministero di catechista.(n.29)

La teologia scientifica ha il suo proprio luogo nell’università, dove deve fare un dialogo tra la fede e le altre discipline e il mondo secolare. I teologi sono chiamati a compiere questo servizio come parte della missione salvifica della Chiesa

È necessario che loro pensano e sentano con la Chiesa (sentire cum Ecclesia). Sia considerata una dimensione integrale della missione di ogni facoltà teologica e che un dipartimento di Studi sulla nuova evangelizzazione venga istituito nelle università cattoliche. (n. 30)

Amore di Dio e amore del prossimo si fondono insieme. Oggi ci sono nuovi poveri e nuove forme di povertà perché l’attuale crisi economica colpisce seriamente i poveri. L’opzione preferenziale per i poveri ci spinge ad andare a cercare i poveri e a lavorare per loro affinché possano sentirsi a casa nella Chiesa. Loro sono sia destinatari che attori della nuova evangelizzazione (n. 31)

il mistero pasquale getta luce sulla sofferenza della gente che può trovare nella Croce di Cristo comprensione ed accettazione del mistero di sofferenza che dà speranza nella vita a venire; i malati sono protagonisti assai importanti della nuova evangelizzazione; quando costruiamo nuovi ospedali di fare in modo che non manchi mai un ambiente di conforto e di sostegno, e un luogo di preghiera. (n. 32)

Il sacramento della penitenza e della riconciliazione è un luogo privilegiato per ricevere la misericordia di Dio e il perdono; luogo di guarigione sia personale che comunitaria dove lui o lei sperimenta un apprezzamento più profondo di se stesso o di se stessa. In ogni diocesi, ci deve essere almeno un luogo dedicato in modo speciale e permanente alla celebrazione di questo sacramento e in ogni comunità parrocchiale un tempo appropriato deve essere riservato ad ascoltare le confessioni. La fedeltà alle regole specifiche che regolano l’amministrazione di questo sacramento è necessaria (n.33).

L’Eucaristia deve essere la sorgente e il culmine in essa le vite sono trasformate ed unite a Cristo che offre la sua propria vita alla gloria di Dio Padre, per la salvezza di tutto il mondo; la domenica deve essere recuperata per la nuova evangelizzazione con il suo carattere sacro e speciale legato alla messa domenicale, deve essere il centro della vita cattolica. La partecipazione piena, consapevole ed attiva alla liturgia da parte della comunità intera ne è lo scopo. L’anno liturgico con le sue feste deve essere accompagnato da un vero programma di evangelizzazione, soprattutto a Natale e a Pasqua (n.34).

Attraverso la sacra liturgia Dio desidera manifestare la bellezza incomparabile del suo amore incommensurabile ed incessante per noi, e noi, da parte nostra, desideriamo offrire ciò che è più bello nella nostra adorazione di Dio in risposta al suo dono. Non è solo un’azione umana ma un incontro con Dio che conduce alla contemplazione e all’amicizia profonda con Dio. È la migliore scuola della fede L’evangelizzazione nella Chiesa richiede una liturgia che elevi il cuore degli uomini e delle donne verso Dio (n. 35).

Nella prospettiva della NE le diocesi sono invitate a riconsiderare il ruolo del sacramento della confermazione. Attraverso la confermazione, tutti i battezzati ricevono la pienezza dello Spirito Santo, i suoi carismi, e il potere di dare testimonianza al Vangelo apertamente e con coraggio. E ‘importante che la catechesi mistagogica accompagni la grazia dell’adozione filiale, ricevuta nel Battesimo. Perciò la catechesi sistematica e adeguata prima della ricezione di questi sacramenti è di primaria importanza. (n.37). n si mantiene il carattere di confermazione

L’iniziazione cristiana è un elemento cruciale; è il mezzo attraverso il quale la Chiesa, come madre, produce figli e rigenera se stessa. Proponiamo pertanto che il processo tradizionale di iniziazione cristiana, che è spesso diventano semplicemente una preparazione prossima ai sacramenti, sia ovunque considerato in una prospettiva catecumenale, dando più importanza alla mistagogia permanente, e diventando così vera iniziazione alla vita cristiana attraverso i sacramenti. (Cfr. Direttorio Generale della Catechesi, 91). In questa prospettiva non è senza conseguenze che la situazione attuale relativa ai tre sacramenti dell’iniziazione cristiana; quanto ha scritto Benedetto XVI diventi uno stimolo per diocesi e conferenze episcopali a rivedere le proprie pratiche di iniziazione cristiana: “In concreto, è necessario verificare quale prassi consente meglio ai fedeli di mettere il sacramento della Eucaristia al centro, come l’obiettivo di tutto il processo di apertura “(Sacramentum caritatis, 18). (n. 38).

La pietà popolare è un vero e proprio luogo di incontro con Cristo e in questo momento è un’occasione quanto mai promettente per la conversione e la crescita della fede. È importante, pertanto, che sia sviluppato un progetto pastorale (n.39).

Il Sinodo chiede che il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione porti avanti la discussione sinodale in ulteriori studi e nello sviluppo e nella promozione della Nuova Evangelizzazione. (n.40)

 

(2. segue)
© Luciano Meddi

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