Sintesi del messaggio delle propositiones parte prima

Sintesi – parte prima

Il presente testo è una sintesi lineare – il più rispettosa possibile – delle prime due parti del testo. Puoi leggere qui il documento intero

 

1. La natura della nuova evangelizzazione, nn. 4-6

Il compito della NE (parte prima: nn. 4-6) deriva dal compito di annunciare (=evangelizzazione) l’amore salvifico di Dio. la NE è continuare l’azione missionaria della Trinità e dell’amore di Dio che consiste nella comunicazione della sua natura divina; la filiazione ci chiede di manifestare questa identità (n.4). Il suo annuncio fondamentale o primo annuncio o Vangelo è la vita e il mistero pasquale della sua passione, morte, risurrezione e glorificazione di Gesù Cristo.

La NE ha il compito di rendere le comunità adatte a tendere la mano a coloro che si sono allontanati dalla chiesa. È azione complessa, chiede ai battezzati e alle comunità risveglio, incoraggiamento, capacità di testimonianza, rinnovamento della propria fede, capacità di condivisione. Ha come scopo di far sentire nuovamente la parola di Dio ai battezzati lontani perché possano incontrare Cristo in modo nuovo. Per questo la NE deve inculturarsi ovvero valorizzare e purificare le culture, e incarnarsi in esse (n.5).

Gli uomini, infatti, si salvano anche seguendo la loro coscienza, ma la missione è ugualmente necessaria perché essi possono essere ingannati dal maligno e essere esposti alla disperazione finale (n.6).

2. Il contesto (=il compito?) del ministero della Chiesa oggi, nn. 7-25

La NE (n.7) si colloca nella missione della chiesa con lo scopo specifico di rivolgersi a coloro che si sono allontanati dalla Chiesa e più esattamente portare la vita di Cristo in tutte le situazioni umane. Essa si configura come una nuova Pentecoste. La NE risponde alla cultura che pur essendo creazione di Dio è segnata dalla secolarizzazione che va letta come una sfida ed una possibilità (n.8).

La NE (n. 9) si configura come prima proclamazione. Il fondamento di ogni proclamazione, la dimensione kerigmatica, la Buona Novella, mette in risalto l’annuncio esplicito della salvezza cioè Cristo morì per i nostri peccati (1Cor 15). Questa attività segue con la catechesi. I padri sinodali propongono che vengano scritte linee guida per la proclamazione iniziale del kerigma.

La NE si fonda sul dovere della missione e sul diritto di ognuno a conoscere Gesù Cristo e il Vangelo; avviene nel rispetto totale di ogni persona, senza alcuna forma di proselitismo (n.10).

Il sinodo vuole che la parola divina “diventi sempre più il cuore di ogni attività ecclesiale” e della NE (n.11). approfondita nel contesto di studio e soprattutto ascoltata e celebrata nella Liturgia della Chiesa e nella Lectio divina, la lettura orante delle Scritture.

Il messaggio della NE inoltre si basa sull’insegnamento del Vaticano II. Esso è strumento vitale letti ed interpretati correttamente secondo il principio ermeneutico della riforma nella continuità che mostra il rinnovamento nella continuità dell’unico soggetto-Chiesa. Infatti, ovunque questa interpretazione è stata l’orientamento, è cresciuta una nuova vita e sono maturati frutti nuovi e manifesta (n.12).

La situazione (contesti) segnata dai processi di mondializzazione e di secolarizzazione pone diverse sfide alla Chiesa; talvolta si tratta di una aperta persecuzione religiosa, altre volte di una molto diffusa indifferenza, ingerenza, restrizione o vessazione. Perciò, i credenti devono sforzarsi per mostrare al mondo lo splendore di una umanità fondata sul mistero di Cristo una visione della vita che va solo proposta e mai imposta. (n.13).

In modo particolare la Chiesa nello spirito della nuova evangelizzazione assume il compito di riconciliazione (n.14)

La NE invita i legislatori, gli insegnanti e le altre persone che lavorano nel campo delle scienze umane ad assicurare il pieno rispetto della persona umana sia nella politica che nella prassi pubblica (n.15).

La libertà religiosa è un diritto umano. Tale libertà include il diritto di insegnare la fede cristiana senza compromessi sui suoi principi ai bambini in famiglia e/o a scuola. (n.16).

Nel contesto contemporaneo di una cultura globale, molti dubbi ed ostacoli causano un esteso scetticismo ed introducono nuovi paradigmi di pensiero e vita. Nel contesto contemporaneo di una cultura globale, molti dubbi ed ostacoli causano un esteso scetticismo ed introducono nuovi paradigmi di pensiero e vita. Per la NE è di importanza capitale sottolineare il ruolo dei preamboli della fede; non solo mostrare che la fede non si oppone alla ragione, ma anche di mettere in evidenza un numero di verità e realtà che appartengono ad una antropologia corretta, illuminata dalla ragione naturale. Tra questi, c’è il valore della Legge naturale e le conseguenze che ha per la società intera. Tale sviluppo ed impresa intellettuale aiuteranno il dialogo tra fedeli cristiani e persone di buona volontà, aprendo un cammino per riconoscere l’esistenza di un Dio Creatore e il messaggio di Gesù Cristo Redentore. I padri sinodali domandano ai teologi di sviluppare una nuova apologetica del pensiero cristiano, ossia una teologia della credibilità adeguata ad una nuova evangelizzazione. (n.17).

L’uso di mezzi di comunicazione sociale ha un ruolo importante da giocare per raggiungere ogni persona con il messaggio della salvezza; è necessario che cristiani convinti vengano formati, preparati e resi capaci a trasmettere fedelmente il contenuto della fede e della morale cristiana. Ma la forma più efficace di questa comunicazione della fede rimane la condivisione della testimonianza di vita (n.18).

Oggi non è possibile pensare alla Nuova evangelizzazione senza la proclamazione della piena libertà da tutto ciò che opprime la persona umana, cioè il peccato e le sue conseguenze. Senza un serio impegno per la vita e la giustizia e senza un cambiamento delle situazioni che generano la povertà e l’esclusione (cfr. Sollicitudo rei socialis, 36), non ci può essere progresso. (n. 19).

Via speciale della NE è la via della bellezza. Essa si fonda su Cristo, il “buon pastore” (cfr.Gv 10,11), che è la verità in persona, segno della bellezza rivelata, che versa se stesso senza misura. La bellezza ci attira verso l’amore, dove Dio ci rivela il suo volto in cui crediamo. Nella formazione dei seminaristi non devono essere trascurate né l’educazione alla bellezza, né l’educazione alle arti sacre. La bellezza deve sempre essere una dimensione speciale della Nuova evangelizzazione. È importante per la Nuova evangelizzazione che la Chiesa sia presente in tutti i campi dell’arte (n. 20).

È importante che la Chiesa dia il suo supporto alla fede dei popoli migranti. Le parrocchie devono aiutare i migranti ad integrarsi nella società e comunità cristiana rispettando la loro propria tradizione rituale. Le persone immigrate non sono solo i destinatari ma anche i protagonisti della proclamazione del Vangelo nel mondo moderno. È importante insistere sulla centralità e dignità della persona, in particolare alla luce di gravi fenomeni come la nuova schiavitù legata al vergognoso traffico di esseri umani, specialmente di bambini, e la compravendita di organi (n. 21).

Il dramma e l’intensità dello scontro di sempre tra il bene e il male, devono essere presentati come lo sfondo essenziale, come un elemento costitutivo della chiamata alla conversione a Cristo. La Nuova evangelizzazione richiede una conversione personale e comunitaria, nuovi metodi di evangelizzazione e un rinnovamento delle strutture pastorali, per essere capaci di passare da una strategia pastorale di mantenimento ad una posizione pastorale che è veramente missionaria. (n. 22)

La chiamata universale alla santità è costitutiva della Nuova Evangelizzazione, che vede i santi come modelli efficaci della varietà e forme in cui questa vocazione può essere realizzata (n. 23).

Maggiore attenzione deve essere data alla dottrina sociale della Chiesa. Questa adesione alla dottrina sociale della Chiesa deve permeare il contenuto di catechesi, educazione cristiana, formazione dei seminaristi e dei religiosi, la formazione permanente di vescovi e sacerdoti e in modo particolare la formazione dei laici (n.24).

Le città umane e la cultura che esprimono, sono un luogo privilegiato della Nuova evangelizzazione. La Chiesa vuole identificare e capire queste esperienze, linguaggi e stili di vita che sono tipici delle società urbane. Essa intende rendere le sue celebrazioni liturgiche, le sue esperienze di vita comunitaria e il suo esercizio della carità rilevanti al contesto urbano, per incarnare il vangelo nella vita di tutti i cittadini. Siamo convinti che la proclamazione del Vangelo possa essere la base per restaurare la dignità della vita umana in questi contesti urbani. (n.25).

(1. segue)
© Luciano Meddi

Il presente testo è una sintesi lineare – il più rispettosa possibile – delle prime due parti del testo. Puoi leggere qui il documento intero

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