segni dei, nei e per i tempi

L. Meddi, La pratica dei segni dei\per i tempi, cuore della pastorale missionaria?, in «Catechesi», 86 (2017) 2, 15-32.

Il XX secolo ha operato una grande revisione della teologia pastorale che è passata da una prospettiva di cristianità centrata sui compiti del pastore per la amministrazione della Grazia, ad una prospettiva missionaria centrata sulla responsabilità dell’intero popolo di Dio verso il Vangelo e la animazione cristiana della società.

Queste reinterpretazioni, tuttavia, portavano con sé diverse problematiche forse non previste. Gli autori hanno facilmente dato definizioni dei nuovi compiti della teologia pastorale, ma sono rimasti incerti di fronte al cuore epistemologico della disciplina: come avviene il giudizio o discernimento pastorale? Quando una azione pastorale è missionaria?

Il tema della criteriologia pastorale e del suo fondamento si collega, in modo davvero imprevisto, con la ricerca del ruolo missionario della teologia dei segni dei tempi (=SdT). È, questa, una ricerca “carsica” nel senso che appare e scompare nella riflessione e nei documenti della Chiesa, e nelle riflessioni teologiche. L’espressione ricorre spesso nei diversi anniversari del Vaticano II ed oggi appare nuovamente come una categoria decisiva. Ma dopo tanti studi (soprattutto di area linguistica spagnola) essa sembra rimanere una espressione ambigua. Segno, forse, della ambiguità interpretativa che si porta dentro.

 

Indice

  1. Necessità di una rinnovata criteriologia pastorale
  2. Segni dei tempi nella riforma missionaria del Vaticano II. Sottolineature
    L’ingresso della espressione nella riflessione magisteriale.
    La progressiva interazione tra i testi conciliari
  3. Le vicissitudini e l’impoverimento della formula
  4. Segni dei tempi, segni nei tempi, segni per i tempi.
    Una nuova narrazione per la pastorale missionaria
    Segni dei tempi come processo pastorale
    SdT per l’analisi dei bisogni salvifici.
    SdT per il riconoscimento dei soggetti e strumenti salvifici.
    SdT per la mediazione salvifica.
    SdT per il riordino delle azioni pastorali.
    SdT nella ridefinizione epistemologica di pastorale.

 

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