Itinerari formativi con adulti

adulti2Percorso in due tappe:
2. Itinerari formativi con adulti. Portici di Napoli, 9 aprile 2013

Pensare la catechesi con adulti in termini di itinerario è un progetto che richiede intenzionalità, riflessione, circolarità, sperimentazione. Richiede il funzionamento vero dei Consigli Parrocchiali e un corretto ruolo dei centri diocesani a sostegno di essi. In questo senso la pastorale deve convertirsi agli adulti.

Indubbiamente la complessità della situazione degli adulti in Italia in riferimento alla fede si può descrivere in molte maniere. La pluralità, anche recente, di inchieste di natura sociologica lo lasciano trasparire nel fatto che ciascuna offre una “tipologia” di adulti differenti. Ci siamo alla fine ritrovati nella individuazione di cinque percorsi che rappresentano cinque situazioni in cui si possono trovare gli adulti in riferimento alla proposta del Vangelo e che sono facilmente riscontrabili nelle nostre comunità.

Nella logica di un progetto globale di pastorale degli adulti ci sembrano necessari predisporre cinque grandi percorsi. Forse non tutti saranno necessari o realizzabili nelle singole parrocchie. A volte alcuni possono essere organizzati raggruppando le comunità parrocchiali di un territorio (Zona pastorale o Vicariati…) o le stesse Associazioni e Movimenti che sono presenti nel territorio medesimo. […]

Normalmente i parroci si rifugiano nelle indicazioni diocesane che rischiano di tornare ad essere impositive, gerarchiche, in nome di un errato modo di pensare il servizio episcopale e di una cattiva idea teologica e giuridica di parrocchia, vera e ultima espressione di chiesa (Ch.L 26). Oppure si lasciano tentare dai “pacchetti preconfezionati” dove il loro ruolo viene relegato al compito della salvaguardia della ortodossia; nel caso peggiore “subappaltano” la CA a qualche movimento. Ma così perdono il loro specifico di mediatori e rappresentanti del compito episcopale. Soprattutto perdono la vita concreta delle comunità e il loro rapporto con la storia. Non rimane loro che la gestione del sacro.

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