Category Archives: NE e CCC

Do Concilio Vaticano II ao Directorio Catequístico General ao Catechismo da Igreja Católica

Do Concilio Vaticano II ao Directorio Catequístico General ao Catechismo da Igreja Católica

 

Introduçâo
O novo Catecismo da Igreja Católica é a última intervençâo do Magistério em matèria de catequese e de educaçâo da fé e tem como referéncia imediata o Concilio Vaticano II. Foi o Sínodo Extraordinário, a vinte anos do Concilio, que o propos como sugestáo e prende-se com a preocupaçâo desse Sínodo de desenvolver e dar plenitude à actuaçâo integral do Concilio.

Por outro lado, foi mesmo o debate conciliar a «recusar» a ideia de um catecismo universal, feito, porventura, imediatamente após a conclusao do evento conciliar. Os Padres conciliares manifestaram-se, pelo contràrio, favoráveis a um directorio (cf. CD 44); o que foi prontamente realizado em 1971.

Estas très referencias delimitam o objecto pròprio desta pesquisa: recuperar a ideia de catequese desde o Concilio até ao Catecismo da Igreja Católica. Existem ligaçôes internas? Como se desenvolveu
a autoconsciéncia da Igreja-magistério neste campo táo vilal para a vida da Igreja?

 

L. Meddi, Do Concilio Vaticano II ao Directorio Catequístico General ao Catechismo da Igreja Católica, in Um dom para hoje. Estudos sobre o catecismo da Igreja Católica, Edições Paulistas, Lisboa 1993, 71-92.

Comunicazione della fede. La lezione di J. Ratzinger

Il testo che segue fa parte di una riflessione di  prossima pubblicazione  dedicata alla questione del linguaggio adatto alla Nuova Evangelizzazione. Tema su cui la riflessione di J. Ratzinger è stata molto importante.

Il paragrafo qui riportato  fa riferimento alla questione de “La comunicazione della fede ricerca centrale della Chiesa nel XX secolo” dove si afferma che l’impegno per una evangelizzazione rinnovata sia negli strumenti che nel linguaggio non è assolutamente nuova.

Essa è al cuore della riflessione missionaria ormai da alcuni secoli. In questo impegno si sono spesso confrontante due direzioni: quella che vede la soluzione nella contrapposizione alla cultura della modernità, e quindi tesa a negarne il valore  oppure tesa a difendere il gregge cristiano dalla sua influenza; e quella che al contrario vede nella critica moderna alla religione (non sempre al cristianesimo, mai al Vangelo!) una vera opportunità per una evangelizzazione nuova cioè un servizio nuovo reso dalla Chiesa al Vangelo in questo tempo.

La sua riflessione è immensa. In essa si possono individuare, forse, quattro principi guida. L’invito a non cadere nell’equivoco della demitizzazione del linguaggio della fede; la centralità della dottrina come via della comunicazione per limitare i danni della cultura moderna; la rinnovata questione cristologica; necessità della inculturazione ed ermeneutica della fede. Questi riferimenti intrecciano continuamente teologia e pastorale, riflessione e progettazione missionaria.

Al cuore della sua riflessione, fin dai primi testi, c’è quindi la persuasione che noi viviamo un tempo di tentazione interna alla Chiesa. È la tentazione di ritenere la fede non sufficiente a spiegare se stessa. Egli indica il rischio di svalutare il nucleo essenziale del messaggio: il valore redentivo della persona e missione di Cristo. In Gesù morto per noi, Dio manifesta l’amore incondizionato per l’uomo. Questo dono è condizione della salvezza per ciascuno e viene offerto a tutte le generazioni attraverso il servizio al mistero sacramentale della Chiesa.

©  Luciano Meddi. Tratto da Il Catechismo della Chiesa Cattolica e la Nuova Evangelizzazione, di prossima pubblicazione presso la Ldc di Torino.

CCC e la comunicazione della fede nella nuova evangelizzazione

 

Giornata di studio sul Catechismo della Chiesa Cattolica
Università Urbaniana, 26 marzo 2012

L’impegno della chiesa per una nuova comunicazione della fede nasce dalla cultura generata dalla modernità che sottolinea un ruolo nuovo della persona umana e dei gruppi sociali nella comprensione della verità. Nel magistero troviamo due posizioni pastorali: l’opposizione al valore della cultura moderna oppure la sua considerazione come via della evangelizzazione. Il compito di “aggiornamento” della comunicazione della dottrina affidato da Giovanni XXIII al Concilio Vaticano II. Il Vaticano II in GS 44 ci ammonisce che

“È dovere di tutto il popolo di Dio, soprattutto dei pastori e dei teologi, con l’aiuto dello Spirito Santo, ascoltare attentamente, discernere e interpretare i vari linguaggi del nostro tempo, e saperligiudicare alla luce della parola di Dio, perché la verità rivelata sia capita sempre più a fondo, sia meglio compresa e possa venir presentata in forma più adatta”.

Paolo VI ha fatto della questione del linguaggio una delle vie principali per la evangelizzazione. in EN 63 dice:

“il termine «linguaggio» deve essere qui inteso meno nel senso semantico o letterario che in quello che si può chiamare antropologico e culturale”. Avverte il pericolo di perdere il contenuto della fede ma anche che “La evangelizzazione perde molto della sua forza e della sua efficacia se non tiene in considerazione il popolo concreto al quale si rivolge, se non utilizza la sua lingua, i suoi segni e simboli, se non risponde ai problemi da esso posti, se non interessa la sua vita reale”.

 Giovanni Paolo II pur invitando a non snaturare il messaggio, ha introdotto l’espressione “evangelizzazione della cultura e inculturazione del vangelo” (CT 53) che mette in evidenza che la comunicazione della fede riguardi il racconto biblico. È anche il papa che riconosce la complessità del rapporto tra messaggio e comunicazione definita dimensione antropologica (RM 37).

Teologia e Magistero hanno accettato di «ripensare» Rivelazione e Fede dentro quattro affermazioni (DV 2): 1. La dimensione umana della rivelazione (e della dottrina) è «condizionata» della natura del linguaggio; La verità (della fede) è per la storia; 3. La risposta di fede è «personale» cioè inserita in tutti i dinamismi della persona; 4. A partire dal racconto del suo «evento» originario: la fede di Gesù di Nazaret.
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YouCat. Il “credo” dei giovani

Meddi L., YouCat. Il “credo” dei giovani, in © Settimana 2011, 17, 11

È in libreria YouCat una nuova mediazione del Catechismo della Chiesa Cattolica dedicato ai giovani. Questo offre l’opportunità di riflettere ancora di più sulla necessaria nuova evangelizzazione (NE) rivolta alle nuove generazioni (NG). Verrà simbolicamente consegnato a tutti nella prossima Giornata Mondiale della Gioventù (felice intuizione di Giovanni Paolo II) a Madrid. Benedetto XVI si è impegnato personalmente con una appassionata Premessa ben sintetizzata nella copertina dove ricorda i motivi e la necessità di conoscere bene il contenuto della propria fede e aggiunge “dovete conoscere quello che credete; dovete conoscere la vostra fede con la stessa precisione con cui uno specialista conosce il sistema operativo di un computer”. Un testo quindi non per evangelizzare ma per confermare nella fede i giovani cattolici.

Un nuovo scivolone?

La stampa di questi giorni è stata occupata dalla notizia di un nuovo incidente di traduzione. La edizione italiana di YouCat, sembra non abbia ben definito il pensiero ufficiale della Chiesa sulla questione dei contraccettivi (n. 420). Un incidente analogo era avvenuto con la traduzione italiana del libro del Papa Luce del mondo (p. 170) che, a proposito dell’uso del condom in caso di Hiv, lascerebbe intendere un uso moralmente legittimo o meglio un uso di coscienza. Questa volta sembra che le 14.000 copie già vendute non verranno ritirate, ma corredate da un postumo errata corrige. Ma forse non saranno in molti a desiderare il cambio, preferendo mantenere il testo “errato” come ricordo o come speranza…

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