Catechesi e pluralismo. La necessità di vie plurali nella comunicazione del messaggio

logobreveCome è nata e come si è sviluppata l’istanza di una presentazione plurale del messaggio cristiano nella prassi catechistica? In forma sintetica si può riassumere così: la riaffermazione forte dell’unità della dottrina cristiana fatta dal Vaticano I, non riesce ad annullare nei teologi e nei catecheti la presa di coscienza della difficoltà di poter incidere nella vita dei destinatari con il solo modello della dottrina cristiana. L’istanza nasce quindi da una preoccupazione missionaria. In un primo momento si pose l’accento sulla pluralità dei metodi, successivamente si mise l’accento sulla pluralità delle fonti del messaggio e sul primato della scrittura. Ma progressivamente il cammino si concentrò sulla necessità di porre in relazione il messaggio (e le sue fonti) e le realtà differenti dei destinatari.

In questo modo si viene a configurare una catechesi che “modella” i contenuti della fede in risposta agli interrogativi e le esigenze di senso degli uomini e delle donne dei diversi contesti antropologici. Tuttavia questo movimento plurale e centrifugo, non perde di vista la necessità di unità della fede. Se all’inizio questa istanza fu vissuta come esigenza didattica (ad esempio il cristocentrismo didattico del catecheta dell’Urbaniana G. Nosengo[1]), progressivamente l’istanza fu affrontata in se stessa all’interno della questione dei modelli dei catechismi.

Questa duplice istanza guida ancora oggi la discussione sul modello di catechismo più adatto ai nostri tempi. È importante notare, inoltre, che quando i diversi autori ed esperienze catechistiche hanno indicato un rinnovamento della catechesi e nella prospettiva di una via “plurale” al servizio catechistico, essi hanno spesso usato il termine missione.[2]

Introduzione di L. Meddi, Catechesi e pluralismo. La necessità di vie plurali nella comunicazione del messaggio © Euntes Docete n.s., 2005, 58,1, 165-212.

Leggi tutto l’articolo

Indice
I. pluralismo nella catechesi moderna

1.1. Pluralismo teologico e didattico nella duplice Riforma
1.2. Il dibattito sul catechismo unico
1.3. Critiche radicali ai catechismi dottrinali

II. Il rinnovamento catechetico e la “nuova catechesi”
2.1. Pluralità di metodi ma non di dottrina
2.2. L’organizzazione del catechismo antropologico olandese
2.3. L’influenza di J. Colomb e la catechesi fedele all’uomo
2.3.1. La riflessione di J. Colomb
2.3.2. La catechesi per età nel Dcg del 1971 e nel Dgc 1997
2.4. La via del catechismo italiano

III. Il dibattito sul catechismo della chiesa cattolica
3.1. CD 44 e il post-concilio
3.2. Unità e pluralità nel Direttorio generale per la catechesi

IV. Indicazioni conclusive: una catechesi plurale
4.1. Recupero e valutazione delle istanze storiche
4.2. Motivazioni a fondamento
4.3. Le dimensioni del pluralismo catechetico
4.4. Il luogo fondamentale: la costruzione dell’itinerario
4.5. Pluralità di metodi
4.6. Pluralità nella forma dei catechismi
4.7. Inculturazione della fede
4.8. Verso una catechesi contestuale
4.9. La mediazione sapiente del catechista



[1]G. Cavallotto (a cura), Prima la persona. Gesualdo Nosengo: una vita al servizio dell’educazione, Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2000; L. Meddi, Integrazione fede e vita. Origine, sviluppo e prospettive di una intuizione di metodologia catechistica italiana, Ldc, Torino 1995, c. 3.

[2] J. Hofinger, Renouvellement de la catéchèse. Rapports de la semaine internationale d’études d’Eichstätt dans les pays de mission. Foi vivante, Les Editions du Cerf, Paris 1961.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci »
Torna in alto